mercoledì 26 maggio 2010

LO STIPENDIO DEI PARLAMENTARI ITALIANI



Gli Stipendi parlamentari:  un’offesa alla coscienza morale e ai sentimenti di giustizia e di umanità.
L’ indennità parlamentare è regolata da una legge del 1965 ed è agganciata, allostipendio di un magistrato presidente di sezione di Cassazione con trentacinque anni di anzianità.
Di conseguenza, chi è appena stato eletto, percepisce lo stesso stipendio di un magistrato a fine carriera.
Lo stipendio dei deputati in pratica è calcolato in base allo scaglione più alto dello stipendio più alto dei magistrati, cioè del magistrato di Cassazione che quindi è il magistrato con tantissimi anni di carriera.
Eppure, dopo le polemiche seguite alla pubblicazione delle
statistiche europee che assegnano ai nostri politici la maglia nera per essere i più pagati del continente (il doppio dei colleghi tedeschi), a Montecitorio sembra che abbiano inaugurato, il nuovo anno, con un bell’ aumento di stipendio.
La settimana scorsa, mi è arrivata, infatti, via e-mail, questa notizia: “Sull’Espresso di qualche settimana fa c’era un articoletto che spiega che recentemente il Parlamento ha votato all’UNANIMITA’ e senza astenuti (ma và?!) un aumento di stipendio per i parlamentari pari a circa 1.135,00 al mese.
Inoltre la mozione e stata camuffata in modo tale da non risultare nei verbali ufficiali.
STIPENDIO Euro 19.150,00 AL MESE
STIPENDIO BASE circa Euro 9.980,00 al mese
PORTABORSE circa Euro 4.030,00 al mese (generalmente parente o familiare)
RIMBORSO SPESE AFFITTO circa Euro 2.900,00 al mese
INDENNITA’ DI CARICA (da Euro 335,00 circa a Euro 6.455,00)
TUTTI ESENTASSE
TELEFONO CELLULARE gratis; TESSERA DEL CINEMA gratis; TESSERA TEATRO gratis;
TESSERA AUTOBUS – METROPOLITANA gratis; FRANCOBOLLI gratis; VIAGGI AEREO NAZIONALI
gratis; CIRCOLAZIONE AUTOSTRADE gratis; PISCINE E PALESTRE gratis; FS gratis;
AEREO DI STATO gratis; AMBASCIATE gratis; CLINICHE gratis; ASSICURAZIONE INFORTUNI gratis;
ASSICURAZIONE MORTE gratis; AUTO BLU CON AUTISTA gratis; RISTORANTE gratis. (Nel 1999 hanno
mangiato e bevuto gratis per Euro 1.472.000,00). Intascano uno stipendio e hanno diritto alla pensione dopo 35
mesi in parlamento mentre obbligano i cittadini a 35 anni di contributi (per ora!!!)
.
Circa Euro 103.000,00 li incassano con il rimborso spese elettorali (in violazione alla legge sul finanziamento ai partiti), più i privilegi per quelli che sono stati Presidenti della Repubblica, del Senato o della Camera. Es: la sig.ra Pivetti ha a disposizione e gratis un ufficio, una segretaria, l’auto blu e una scorta sempre al suo servizio).
La classe politica ha causato al paese un danno di 1 MILIARDO e 255 MILIONI di EURO.
La sola camera dei deputati costa al cittadino Euro 2.215,00 al MINUTO!!”.
Mettiamo, come si suole dire, le mani avanti per affermare che il principio per cui un parlamentare percepisca uno
stipendio è un cardine delle democrazie moderne. Se i parlamentari non percepissero più uno stipendio, potremmo
correre il rischio di avere una Camera composta di soli ricchi di nascita e non sarebbe più una “Camera democratica”.
Ma è lecito chiedersi: non era dello scorso anno il proposito virtuoso dei parlamentari di sacrificare l’aumento di stipendio in nome della morigeratezza in politica?
Dopo tanti anni di prediche ai cittadini sulla necessità di tirare la cinghia e pagare le tasse per bilanciare i debiti dello Stato, si erano decisi, almeno, a congelare i loro stipendi da sogno. Illusione di brevissima durata perché il
tanto strombazzato «taglio» alle buste paga dei parlamentari sarebbe il primo dei sogni morti all’alba del 2010.
Aumentare lo stipendio è un’operazione semplicissima, quasi un clic sulla tastiera, perché i parlamentari non sono “comuni mortali” e, quindi, non devono concordare il loro stipendio con il proprio datore di lavoro come tutti i “comuni mortali”.
I parlamentari, infatti, sono l’unica categoria di lavoratori (e dicono che lavorano molto!) che decidono, quanto devono guadagnare senza interpellare i loro datori di lavoro che dovremmo essere noi elettori.
Anzi da qualche anno, poiché non è più possibile scegliere chi mandare al Parlamento, non hanno neppure un datore di lavoro.
Un comune mortale, ancora,va a lavorare e percepisce lo stipendio, loro, i parlamentari, quando vanno in aula, oltre allo stipendio, hanno un’indennità di presenza.
Un lavoratore comune che, oltre allo stipendio mensile, pretenda un’indennità al giorno solo perché alle otto è sul
posto di lavoro e pretenda tutta quella serie di privilegi che i parlamentari si sono auto regalati, sarebbe dichiarato, nella migliore dell’ipotesi, un debole mentale.
Premesso quanto sopra, non resta altro, purtroppo, che esercitare il proprio diritto all’indignazione definita dal Devoto-Oli “risoluta ribellione a quanto offende la dignità propria o altrui” e di fronte a questi atti che offendono la
coscienza morale e i sentimenti di giustizia e di umanità, gridare a gran voce: ma è proprio vero che non possiamo trovare i soldi per avere delle scuole di alta qualità?
Quale articolo della Carta costituzionale garantisce ai parlamentari l’indecenza di tali stipendi con indennità e
prebende varie che sottraggono, di fatto, alle scuole, (e non solo alle scuole) risorse umane e strutturali necessarie
per garantire agli studenti il diritto all’istruzione, formazione e educazione?
A VOI  I COMMENTI!

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